Il decreto liquidità imprese è in Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore a pieno regime. Di seguito le principali novità introdotte:

  • Garanzie di Stato tramite SACE
  • Potenziamento Fondo Garanzie Pmi
  • Sostegno export
  • Misure per garantire la continuità delle aziende
  • Misure fallimento e crisi d’impresa
  • Golden Power
  • Misure fiscali e contabili: sospensione versamenti IVA, ritenute e contributi

 

Garanzie di Stato tramite SACE

Nel testo trova conferma la garanzia del 100% da parte dello Stato per prestiti a Pmi, senza valutazione della capacità creditoria, fino a 25 mila euro e comunque per somme non superiori al 25% dei ricavi del beneficiario. Lo Stato concederà garanzie, per un totale circa di 200 miliardi di euro, attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.

In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ma sarà subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di distribuzione dei dividendi da parte dell’impresa beneficiaria per i successivi dodici mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive localizzate in Italia.
Nel dettaglio, le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro potranno ottenere una copertura pari al 90% dell’importo del finanziamento richiesto e per queste è prevista una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia. La copertura scende all’80%, invece, per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e al 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi.
L’importo della garanzia non potrà superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda.

Potenziamento Fondo Garanzie Pmi

Alle piccole e medie imprese, anche individuali o partite IVA, sono riservati 30 miliardi e l’accesso alla garanzia rilasciata da SACE sarà gratuito ma subordinato alla condizione che le stesse abbiano esaurito la loro capacità di utilizzo del credito rilasciato dal Fondo Centrale di Garanzia.
All’uopo, il decreto provvede a potenziare ulteriormente il Fondo Centrale di Garanzia per le p.m.i., già ampliato dal decreto “Cura Italia” (D.L. 18/2020) con 1,5 miliardi di euro. Il nuovo intervento ne aumenta sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti. È inoltre previsto un forte snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie concesse dal Fondo.
Il Fondo rappresenterà uno strumento a supporto della piccola e media impresa, a tutela di imprenditori, artigiani, autonomi e professionisti, nonché a salvaguardia dell’export e di tutti quei settori che costituiscono con le eccellenze del Made in Italy la spina dorsale del nostro sistema produttivo.

Sostegno export

Uno dei punti fondamentali su cui si sofferma il decreto è anche il potenziamento del sostegno pubblico all’esportazione, allo scopo di migliorare l’incisività e tempestività dell’intervento statale. Viene introdotto un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export.
L’obiettivo è di consentire a SACE di far fronte alla crescente richiesta di assicurare operazioni ritenute di interesse strategico per l’economia nazionale che la società non avrebbe altrimenti la capacità finanziaria di coprire.

Misure per garantire la continuità delle aziende

Diverse misure sono introdotte per assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale. Tale intervento avviene:
– in sede di redazione del bilancio in corso, valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso;
– disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.
Una terza misura è poi volta a favorire il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società, disattivando in questa fase i meccanismi che in via ordinaria li pongono in secondo piano rispetto ai creditori.

Misure fallimento e crisi d’impresa

Il decreto interviene con alcune misure sulla disciplina del fallimento e che, nell’insieme, sono volte in questa fase a:
– sottrarre le imprese all’apertura del fallimento e alle altre procedure fondate sullo stato di insolvenza, sino a quando durerà l’emergenza;
– sterilizzare il periodo dell’emergenza ai fini del calcolo delle azioni a tutela dei creditori (quindi quando il periodo emergenziale sarà passato, i creditori potranno se del caso proporre le azioni revocatorie).

Golden Power

In conferenza stampa, il premier ha annunciato: “Abbiamo dotato il Paese di uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di minimo rilievo strategico, abbiamo potenziato lo strumento che tecnicamente si chiama golden power“.
Attraverso di esso il Governo potrà così controllare operazioni societarie, scalate eventualmente ostili, non solo nei settori tradizionali delle infrastrutture critiche e della difesa, ma anche in altri settori di rilevanza strategica di cui al Regolamento europeo n. 452/2019.
Sarà consentito sottoporre alla preventiva autorizzazione le operazioni rilevanti relative, tra l’altro, ai settori finanziario, creditizio e assicurativo, alle infrastrutture e tecnologie critiche, tra cui l’energia, i trasporti, l’acqua e la salute, alla sicurezza alimentare, all’accesso a informazioni sensibili, compresi i dati personali, all’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, la cybersicurezza, nonché le nanotecnologie e le biotecnologie.
Al fine di rafforzare nell’attuale contesto di emergenza epidemiologica la disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica, si prevede la possibilità per il Governo di aprire il procedimento d’ufficio, se le imprese non assolvono agli obblighi di notifica previsti.
Inoltre, viene esteso in via transitoria fino al 31 dicembre 2020 il campo di applicazione della disciplina dei poteri speciali anche ad operazioni intra-europee che richiederanno la preventiva autorizzazione del Governo, nel caso di acquisizione del controllo di asset rientranti nei settori sopra descritti.
L’ampliamento, sempre transitorio, in caso di operazioni extra-europee riguarderà anche le acquisizioni di partecipazioni superiori al 10% da parte di soggetti non appartenenti all’Unione europeo, se superiori alla soglia di un milione di euro.

Misure fiscali e contabili: sospensione versamenti IVA, ritenute e contributi

Il Decreto Legge rinvia diversi adempimenti fiscali e tributari per lavoratori e imprese. In particolare, è prevista la sospensione dei versamenti di IVA, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il “Cura Italia”.
IVA, ritenute e contributi sono sospesi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia. In ogni caso, i detti versamenti sono sospesi per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019.
Per i residenti delle 5 province più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza), prevista la sospensione versamento IVA se il calo del fatturato di almeno il 33% a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni. La ripresa dei versamenti avverrà a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate.
La sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista dal decreto “Cura Italia” viene estesa anche alle scadenze di aprile e maggio. Inoltre, è esteso al 16 aprile il termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso e la scadenza per l’invio della Certificazione Unica è stata prorogata dal 31 marzo al 30 aprile.